Il discepolo è colui nel quale si celebra il culto in spirito e verità.
È il senso della solennità della Dedicazione della nostra Chiesa
che celebriamo Domenica 30 ottobre.
In questo ricordo dobbiamo tenere sempre presente le parole che Gesù ci ha detto: “Né su
questo monte, né in Gerusalemme adoriamo il Padre”. Il culto a Dio non avviene nel tempo
e nello spazio e allora, davanti a questa forte provocazione di Gesù per il quale il vero culto
è l’uomo che, nella sua identità, dà gloria a Dio, cerchiamo di chiederci: cosa voglia dire
ritrovarci in una chiesa?
E la risposta immediata è molto semplice: riscoprire ogni giorno la propria identità di discepoli.
La bellezza di ritrovarci in un luogo di culto non è assommare riti, non è ritrovare criteri morali, non è gratificare una coscienza giuridica, ma ritrovarci nel luogo di culto è ritrovare la gioia di essere uomini che vivono e danno un culto in spirito e verità.
La bellezza di una comunità è condividere il senso della vita che viene dall’alto.
Il Signore sempre si rende presente dove c’è una comunità che respira la sua mentalità.
La bellezza della fede non è fare tante cose, non è di per sé neanche entrare in un tempio, ma la bellezza della fede è imparare quella sapienza che viene dall’alto, quella sapienza che ci viene comunicata continuamente, quella sapienza che è il gusto della vita.
Il luogo è semplicemente un segno, non è un valore. Il valore è essere nel mistero di Cristo che vuole essere presente in una comunità, per regalarci la sua interiorità. Il cristiano è culto in spirito e verità, è una mentalità che viene dal Padre, che nello Spirito Santo ci è regalata e ci fa diventare sempre più il volto di Cristo. E il volto di Cristo è il volto della pienezza della nostra umanità.
Saremmo dei cristiani molto poveri se venissimo in chiesa perché dobbiamo porre i riti della tradizione; noi siamo cristiani perché veniamo in chiesa per essere alunni del Risorto che ci regala la vera sapienza, quella interiorità che ci permette di costruire la nostra esistenza.
Il cristiano è colui che nasce ogni giorno da lassù e quindi, a livello personale, ha il gusto delle realtà divine. Ecco il primo elemento che possiamo percepire nella festa di oggi: diventare il Cristo che in noi è culto in spirito e verità.