La nostra religione è la religione dell’ascolto. La vergine è la creazione in ascolto. La chiesa non può essere tale senza l’ascolto! Maria è una donna che ama ascoltare e che è attenta a cogliere i segni della volontà di Dio per rinnovare quotidianamente il sì gioioso della sua obbedienza. Del resto – volenti o nolenti – tutti obbediamo a qualcosa o a qualcuno. C’è chi obbedisce al proprio egoismo, chi alla propria vanità. C’è chi obbedisce agli idoli costruiti dalle mode mutevoli.
Maria obbedisce a Dio! Che salto di qualità! Che grande lezione di sapienza! Maria ha veramente scelto la parte migliore!
Questa madre, si è aperta e offerta senza riserve alla parola di Dio. La Parola non avrebbe potuto incarnarsi in un cuore che si fosse aperto solo per metà, poiché il Figlio è essenzialmente dipendente dalla madre, si nutre della sua sostanza, viene da lei allevato in un vero e fecondo essere-uomo.
Essa si è messa interamente a disposizione del Verbo, affinché potesse farsi carne in lei, divenire carne della sua carne. Maria, con il sì della sua fede, manifesta come l’originario essere-per-la-Parola della creatura trovi la sua realizzazione più alta nell’affidamento senza condizioni e senza limiti a Dio. In altri termini, nessun atto umano è più umanizzante che l’atto per il quale l’uomo si affida totalmente nella sua libertà al suo Dio, che lo raggiunge attraverso la Parola uscita dall’eterno Silenzio e venuta a mettere le sue tende fra le parole di questo mondo. Grazie a questo atto di fede l’uomo – originariamente e costitutivamente uditore della Parola – viene ad accogliere in sé la Parola e a dimorare in essa. Maria educa a custodire e ad avvolgere nel silenzio la Parola; a leggere gli avvenimenti alla luce della fede; ad aprirsi progressivamente (tra incertezze e dubbi) alla rivelazione. La Parola va prima di tutto custodita in uno spazio di profondità, sottratta alla dissipazione e riscaldata dal cuore, prima di essere portata agli altri. La contemplazione silenziosa della Parola da parte di Maria di Nazaret costituisce una sconfessione delle troppe voci sguaiate, degli urli forsennati, del frastuono infernale, della musica sgangherata da cui siamo aggrediti nella nostra società fracassona.
Custodire nel cuore. Fare memoria. Dimenticare, profanare, sfruttare egoisticamente, vivere spensieratamente sembra essere l’impegno più accanito di chi si è messo nella linea contraria a quella del custodire, far memoria, meditare. Vivere della Parola di Dio, lasciare che essa accada e concederle spazio al di là dei confini delle possibilità e della ragionevolezza: Maria è tutto questo.