Con cuore di Padre

Breve riflessione nell’anno di San Giuseppe

Il rito della Circoncisione era per ogni israelita il gesto fisico dell’alleanza. Proprio attraverso di esso si sanciva un’appartenenza più grande. Giuseppe e Maria fanno circoncidere Gesù che non solo entra così nella grande storia dell’alleanza con Israele, ma segna anche il gesto di espropriazione che dovrebbe essere tipico di ogni vero amore. Infatti, se da una parte l’amore è aver cura appassionatamente di qualcuno, allo stesso tempo dobbiamo sempre ricordarci di non essere mai i proprietari degli altri, specie dei nostri figli.
Ricordarsi che essi sono liberi perché appartengono innanzitutto a Dio ci aiuta a coltivare anche quella giusta distanza che rende possibile la vita dell’altro. Tutto questo è evidente nel gesto con cui i genitori insegnano ai figli a camminare. Se da una parte vigilano su di loro e li rialzano se cadono, allo stesso tempo cercano di diminuire quanto più possibile il loro aiuto, affinché il bambino prenda fiducia e cominci a camminare da solo. Se invece prendesse il sopravvento un amore eccessivamente protettivo, quel figlio non riuscirebbe mai a imparare a camminare da solo. Ecco allora che il gesto di espropriazione che viene compiuto da Giuseppe e da Maria nel giorno della circoncisione coincide con il coraggio di fare un passo indietro affinché Gesù faccia un passo in avanti. Ancora una volta Giuseppe ci insegna che la scelta della marginalità è in funzione dell’amore. Chi ama sa farsi da parte.