Giovedì eucaristico

“In Cristo Gesù tuo Figlio, Tu o Dio hai trovato tempo e spazio per noi, ci hai dato tutto, ci hai detto tutto, fa che per la tua misericordia, noi troviamo spazio e tempo per Te. Fa che possiamo accogliere con gratitudine ciò che ci hai dato e possiamo riscoprire con gioia ciò che hai detto”.
L’Adorazione è il tempo che noi riserviamo a Lui, un tempo determinato della nostra vita che noi liberamente dedichiamo alla contemplazione di ciò che Gesù ci ha dato, alla contemplazione, all’ascolto di ciò che Gesù ci ha detto. E vale proprio la pena dedicare un po’ di tempo a Gesù, in considerazione di quello che Egli è per noi: il Salvatore, il nostro Redentore, Colui nelle cui parole c’è la verità della nostra vita; vale proprio la pena dedicare una parte del nostro tempo per ascoltare ciò che Egli ci ha detto, per scoprire quello che Egli ci ha dato.
Questa osservazione fa capire che, quando ci poniamo di fronte all’Eucaristia in quel tempo dedicato a Lui, tutto sommato la nostra posizione non è quella di coloro che si devono preoccupare molto di dire parecchie parole; ma la nostra preoccupazione deve essere quella di aprire il nostro cuore all’ascolto di ciò che Egli dice a noi.

Cerchiamo di dare alla nostra adorazione non soltanto un carattere personale, individuale, pur legittimo e doveroso, ma diamo al nostro dialogo con Gesù, una dimensione direi ecclesiale esplicita. Esplicita perché questa dimensione ecclesiale vorrei che fosse oggetto di consapevolezza riflessa in ciascuno di noi, vorrei cioè che fossimo davvero consapevoli, quando ci mettiamo in ginocchio davanti al Signore che è una preghiera i cui benefici vanno sull’intera vita della Chiesa.
Ma vorrei anche che l’oggetto del dialogo, Gesù e ciascuno di noi, sia un dialogo che abbia appunto per interesse i problemi specifici che sono propri della missione della Chiesa in quanto tale.
Così facendo la nostra adorazione eucaristica, il nostro tempo di contemplazione diventa missionaria, tempo di apostolato, e di un apostolato fecondo, molto più fecondo di quelle forme di apostolato nelle quali la dimensione umana è fortemente presente, ma dove forse è assente l’azione di Dio. Molte volte si pensa che l’apostolato sia soltanto quello che noi svolgiamo con le nostre iniziative, con le nostre proposte; apostolato è anche, e direi soprattutto, l’azione che lo Spirito Santo compie attraverso noi. E allora diventa davvero importante che la preghiera vissuta, l’esperienza avuta con il Signore, sia un’esperienza tematicamente centrata proprio sulla vita della Chiesa, sui grandi temi della vita della Chiesa e della missione della Chiesa.