La meta è somigliare a Cristo (a)
La somiglianza con Cristo è il fine ultimo di ogni nostro cambiamento.
Non cambiamo tanto per cambiare, nel senso che non ci muoviamo a caso.
La nostra vita spirituale è un itinerario che ha come punto di partenza il battesimo e come punto di arrivo la piena somiglianza con Cristo. La trasfigurazione nella nostra vita assume piuttosto i connotati della conformazione; si tratta di formare la nostra vita sul modello di Cristo: uniti a lui per essere come lui, per essere veramente figli che assomigliano veramente al Padre e noi conosciamo il Padre attraverso il Figlio e quindi la nostra imitazione riguarda Cristo.
Non è una imitazione a pappagallo, semplicemente come ripetizione banale di gesti suoi, è molto più fine come discorso: si tratta di dare forma interiore alla nostra personalità perché abbia le caratteristiche di Cristo. Si tratta dunque di conoscere meglio lui, di tenere fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della nostra fede. Egli è il principio, è colui che ha messo in moto la nostra vita spirituale, egli è il fine a cui tendiamo, egli è colui che porta a compimento la nostra vita.
Insistendo sui cambiamenti potremmo correre il rischio di concentrarci su noi stessi, di guardare troppo a noi. Forse non è questo il rischio che corriamo nel senso di fare troppo l’esame di coscienza su di noi; però l’osservazione un po’ più approfondita del nostro stato di salute spirituale ci farebbe bene.
Non è però la concentrazione su di noi la strada corretta, è lo specchio della giustizia che ci aiuta e lo specchio della santità divina è Gesù stesso.
Guardarci nello specchio di Cristo ci permette di avere una giusta idea di noi stessi.