Giornata per il nostro Seminario

La nostra preghiera a sostegno della chiamata

Domenica 20 novembre, nella Solennità di Cristo re dell’Universo, celebriamo la Giornata per il nostro Seminario. Questa chiesa, la nostra chiesa, ha davvero a cuore la realtà del Seminario? 
Nel Seminario e per il Seminario lavora un gruppo di sacerdoti, dediti con passione alla formazione dei seminaristi: dobbiamo tutti essere grati a loro, perché le loro persone, forse prima ancora che la formazione che essi offrono, sono la proposta educativa più efficace per i ragazzi e i giovani.
E poi ci sono persone che amano il Seminario perché lo vedono come la garanzia che in questa chiesa continuerà ad esserci chi offre la Parola, l’Eucarestia e gli altri segni efficaci della presenza amorosa del Signore che sono i sacramenti; che non mancheranno la cura pastorale delle comunità, la formazione cristiana e l’accompagnamento dei cammini di fede di tante persone, e tanti altri servizi propri del prete necessari alla vita di una chiesa.
Davvero, tra le molte cose che in questa chiesa devono stare a cuore a tutti, non può mancare il Seminario. Perché il Seminario fa sì che la nostra chiesa continui ad essere anche in futuro, per grazia del Signore, grembo di fede e di vita cristiana. Il che significa che, se è compito più specifico del vescovo e di alcuni preti assicurare che il Seminario “funzioni bene”, è compito di tutti, a cominciare dalle famiglie, dalle comunità parrocchiali che si creino condizioni perché la voce del Signore che chiama al ministero
presbiterale sia percepita, e il fascino che emana da quella chiamata non venga oscurato da altre attrattive.
Noi ci ostiniamo a credere che Gesù continua a passare accanto a qualcuno, come lungo il lago di Galilea, dicendo: «Vieni dietro a me, ti farò diventare pescatore di uomini».
L’evangelista riferisce che Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Qualcuno avrebbe potuto dire a quei chiamati: ma dove vai? Sai cosa lasci ma non sai cosa trovi!
Ma che cosa ti viene in mente? Ma in quale strana avventura ti stai infilando?
Probabilmente questa opposizione non avvenne per gli apostoli. In ogni caso è arduo lasciare tutto e seguire Lui avendo molti contro, ed è naturale scoraggiarsi riscontrando perplessità o indifferenza attorno a sé. “Avere a cuore” il Seminario significa, prima di tutto, consentire al Signore di chiamare, e aiutare chi avverte la sua voce a farsi liberamente suo interlocutore.
Purtroppo cala il numero dei preti e ancor più quello dei seminaristi.
Comunque i futuri preti nascono nelle famiglie! E allora domenica prossima alla preghiera per il Seminario si accompagnerà quella per la comunità cristiana e per le famiglie: luoghi in cui nascono i futuri preti.