Il brano di Vangelo che ascolteremo domenica prossima alla Messa ripropone la figura di Giovanni Battista ma per avvicinare la figura di Gesù. Giovanni manda a chiedere a Gesù se è proprio Lui il messia, perché in realtà si aspettava qualcosa di diverso: si aspettava un giudice, invece Gesù non castiga ma guarisce, non condanna ma ridona la vita. Per questo è una domenica impostata sulla gioia: rallegratevi! Perché il regno di Dio è già qui: i segni sono sotto gli occhi di tutti.
Dal vangelo di Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”. Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me”.
Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: “Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te.” In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.