Solo chi accoglie la prospettiva di Gesù incontra un Padre che lo ama e che lo rende capace di amare. La fede è amore: partecipazione al grande progetto di un Dio che si è rivelato come amore, e per questo apre la porta ad una vita più autentica, gioiosa, intensa.
La fede è annuncio di Gesù. Per questo Papa Francesco, ha chiesto a tutta la Chiesa di interrogarsi e di confrontarsi, alla scopo di orientare la fede verso l’inalterata verità del Vangelo.
E questo anche a noi, perché una Festa Patronale non è veramente comunitaria se, insieme, non ci impegniamo, sosteniamo vicendevolmente per una vita di comunità cristiana credibile e capace di annunciare Gesù. Attraverso la testimonianza di san Floriano, che ancora oggi si rivolge a tutti i credenti, la nostra Comunità di fede deve saper trasmettere e donare una propria, originale, attuale vita nello Spirito. Basta camminare insieme. Basta lasciare bruciare dallo Spirito ogni paura ed ogni orgoglio. Basta accogliere i doni della sua costante presenza in mezzo a noi per crescere nell’amicizia ed allontanare ogni motivo di divisione.
Ogni uomo sperimenta spesso la sera del mondo, della vita, della stanchezza, della delusione, della mancanza di speranza, della fame, anche della guerra. Ma quando il giorno comincia a declinare, quando si fa sera, il Signore resta con noi per nutrirci di sé. E la fede ci aiuta ad accogliere questo dono senza uguali: nell’Eucaristia Dio si fa nostro cibo e nostra vita. Prendendo a prestito il titolo del libro di un teologo moderno, la nostra Festa Patronale sarà dunque vera e feconda se giungeremo insieme a dire: “Dio c’è ed è bellissimo”.
