Gesù Cristo Re dell’universo

Si conclude, con la XXXIV domenica, l’anno liturgico. Domenica prossima sarà la prima di Avvento e cominceremo un nuovo cammino liturgico.

Un  anno si chiude perché un altro se ne riapra. L’anno liturgico ci ha aiutato a conoscere Gesù per essere suoi discepoli. Tutta la storia è segnata dall’evento Cristo. Tutta la liturgia ruota attorno ai misteri della incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù. E, a conclusione di tutto ciò che è stato proclamato, la Chiesa dichiara che Gesù il Signore è re dell’universo. La liturgia ci fa comprendere che il Signore, Re e Messia non è solo il punto a cui converge tutto l’Anno liturgico, ma Cristo Re è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Infatti la solennità odierna costituisce il coronamento delle feste della Chiesa, orientando e centrando l’attenzione del cristiano su Gesù redentore e Salvatore dell’uomo, che siede nella gloria alla destra del Padre, Re dei re e Signore dei signori. Ma la regalità di Cristo è una regalità di servizio e di dono, oblazione; il suo è un regno non di potere, ma di verità e non di ipocrisia, di bontà e di giustizia. Il Re Messia offre la sua vita per i suoi fino a versare tutto il sangue per la salvezza e la redenzione di tutti gli uomini. La sua origine è eterna, perché la sua origine è nella sovranità stessa di Dio, quel Dio che il Cristo è venuto a rivelare: un Dio d’amore, un Dio che salva. E’ questa la verità che Gesù, l’Uomo di Nazareth e il Cristo della fede è venuto a portare e a testimoniare; una verità che si incarna nella Sua persona; una verità che è tutt’uno con l’amore, che si rivelerà pienamente nel dono estremo di sé sulla Croce, per la redenzione di tutti gli uomini.