Si tratta di un’altura che sta di fronte a Gerusalemme, quasi in contrasto con il Monte del Tempio su cui è costruita la città. Quasi a sottolineare lo scontro tra Gesù ed i suoi nemici: lo scontro tra verità e falsità, fra bene e male, fra luce e tenebre.
Il monte degli Ulivi, da cui Gesù ha pronunciato il suo discorso sul giudizio universale, compare una terza ed ultima volta nel suo Vangelo introducendo la passione, che è vista per l’ultima volta come lo svolgersi di un unitario progetto di Dio. Un progetto che va fino alla risurrezione ed alla missione della Chiesa. Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Allora Gesù disse loro: “voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea”. (Mt 26,30-32) In questo modo Matteo mette in chiaro quanto aveva già lungamente detto con gli annunci della passione: la croce non è un incidente di percorso, è invece la meta del cammino di Gesù narrato nel Vangelo. La croce è parte integrante del Vangelo, del messaggio di salvezza che Gesù è venuto a portare. Per questo il racconto della passione viene legato organicamente alla narrazione precedente, soprattutto attraverso questa prima parte di racconto, che è assieme già Passione ed ancora introduzione alla Passione vera e propria.
In questa terza parte dedicata da Matteo al Monte degli Ulivi, abbiamo due fatti cruciali che introducono globalmente la passione: l’ultima cena e la preghiera nell’orto del Getsemani.
Sono gli ultimi due aiuti che Matteo ci offre per comprendere e vivere la croce e la risurrezione. È in questa luce di speranza ed insieme di oscuri presagi di morte che Gesù si avvia verso il Monte degli Ulivi, verso l’Orto del Getsemani per prepararsi all’ultimo confronto con i suoi nemici. Sarà una notte di prova e di scandalo, ma anche una notte che prepara all’alba della
risurrezione. Una notte da affrontare con uno spirito di preghiera, come il cristiano dovrebbe sempre affrontare la croce. Sono le ultime parole rivolte da Gesù ai discepoli, una raccomandazione che Matteo rivolge ad ognuno di noi: Vegliate e pregate per non cadere in tentazione.
Lo spirito è pronto ma la carne è debole. (Mt 26, 41)