L’Eucaristia è la scuola del grazie

La celebrazione dell’eucaristia ci porta nel cuore stesso di Dio, che è Trinità d’amore, in quanto ci pone in rapporto con l’eterno Amante, il Padre, l’eterno Amato, il Figlio Gesù Cristo, venuto fra noi, e l’Amore che li unisce, lo Spirito Santo. L’azione di grazie è rivolta al Padre per tutti i suoi benefici, e si pone in piena continuità con la tradizione ebraica della benedizione rivolta a Colui che è il Santo, benedetto nei secoli: il Dio vivente. Rendere grazie a Dio significa riconoscere l’assoluto primato della Sua iniziativa d’amore, lodarLo per le meraviglie da Lui compiute nella creazione e nella redenzione, ed invocare i doni, che da Lui solo procedono e si compiranno interamente nella pienezza del Suo Regno. La Cena del Signore ci forma così a vivere tutta la nostra vita in spirito di ringraziamento, di adorazione e di offerta, aiutandoci a relazionare tutto a Dio come alla prima sorgente ed all’ultima patria ed aprendo il nostro cuore all’accoglienza del dono di grazia, che da Lui solo viene. Dove non c’è gratitudine il dono è perduto: dove si vive veramente il rendimento di grazie esso diventa pienamente fecondo. In un tempo come il nostro in cui il
benessere diffuso fa pensare che tutto ci sia dovuto e che ogni bene di cui godere sia scontato (e questo avviene diffusamente anche da noi…), imparare a ringraziare è fondamentale. Chi ringrazia, si riconosce amato. Ringraziare è bello, ringraziare è gioia: perciò chi va a Messa e la vive pienamente impara a essere più ricco di umanità e di amore, perché impara a dire grazie all’amore che gli viene dato anzitutto da Dio.
La santa Messa è la scuola del grazie, l’esercizio fecondo della gratitudine dell’amore…