Educare alla salute, educare alla vita (2)

Oggi siamo immersi in una “religione della salute”: non Dio, ma la salute individuale assurge a indiscusso “bene massimo”. Salvezza e redenzione non sono più attese in un qualche “al di là”, ma qui ed ora. Certo, deve essere evitato il pericolo di cadere nell’estremo opposto, e cioè in un disprezzo della salute basato sul disprezzo del corpo. Il cristianesimo ha creduto fin dal principio, con sconcerto dei filosofi neoplatonici, all’incarnazione di Dio; per questo il corpo, quale “Tempio dello Spirito Santo” (1Cor 6,19), è degno di una grande importanza e merita di essere curato in strutture adeguate e ospitali, quei luoghi di carità che da sempre la Chiesa si è impegnata ad attuare.
Così, la salute del corpo, anche se non è il bene massimo, è comunque indiscutibilmente un valore molto importante. Le guarigioni operate da Gesù ne sono una dimostrazione.
Mai però, nell’intera tradizione cristiana, la salute ha rappresentato il massimo valore.
Essendo la salute un bene essenziale della persona, è ragionevole e doveroso che la società si impegni per riconoscere e promuovere per ognuno il diritto alla salute.
L’espressione diritto alla salute, tuttavia, non può indicare il diritto ad essere in salute, perché la condizione di salute spesso non è conseguibile attraverso la medicina o altri mezzi umanamente accessibili. Esiste, piuttosto, il diritto ad essere aiutati dalla società e dalla medicina socializzata a riacquistare o conservare la propria salute.

Con la parola e con l’esempio, nella quotidianità dei rapporti e delle scelte e mediante gesti e segni concreti, i genitori iniziano i loro figli alla libertà autentica, che si realizza nel dono sincero di sé, e coltivano in loro il rispetto dell’altro, il senso della giustizia, l’accoglienza cordiale, il dialogo, il servizio generoso, la solidarietà e ogni altro valore che aiuti a vivere la vita come un dono.
L’opera educativa dei genitori cristiani deve farsi servizio alla fede dei figli e aiuto loro offerto perché adempiano la vocazione ricevuta da Dio.