La Settimana Santa è il cuore pulsante del cristianesimo e ogni suo giorno contiene un mistero.
La Domenica delle Palme, memoria dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, è il preludio della Pasqua del Signore.
Nei primi giorni santi – lunedì, martedì e mercoledì – insieme riviviamo le ultime parole e gli ultimi gesti della vita di Gesù con i suoi discepoli. Odoriamo il profumo del puro nardo con il quale Maria di Betania unge i piedi di Gesù. Siamo sconvolti dall’a nuncio del tradimento di Giuda.
Partecipiamo ai preparativi di quella cena pasquale che Gesù ha così tanto desiderato.
Nella sera del Giovedì Santo, in cui il clima surreale di amicizia e di tradimento dell’amico, di amore fino alla fine e di rinnegamento e abbandono, Gesù compie i gesti dell’amore estremo: lava i piedi, spezza il pane e condivide il calice di vino.
Il Venerdì Santo è il giorno del Servo del Signore, il tempo della tenebra che avvolge il mondo, l’ora della gloria del Figlio di Dio che si lascia inchiodare al legno per amore dell’umanità.
È il giorno della Passione che salva.
Nel Sabato Santo il corpo del Signore riposa nella tomba e nulla avviene, tutto e tutti fanno silenzio perché ogni parola è muta e vana.
Ma al cuore della notte, la notte della grande Veglia, si accende il fuoco e si scaldano i cuori che possono cantare che in Cristo risorto la tenebra è luce e l’amore è più forte della morte.
L’annuncio “Cristo è risorto” squarcia ogni notte del mondo, riscatta ogni ingiusta sofferenza.
La Domenica di Pasqua è il giorno eterno che non conosce tramonto perché in lui tutto rinasce a vita nuova.