Gesù risorto, speranza del mondo

Cristo è Risorto. Questa è la fede della Chiesa.
Questa è la speranza che illumina e sostiene la vita e la testimonianza di noi cristiani.
Parliamo non solo “di” speranza, ma anche e innanzitutto “con” speranza. È la speranza come “stile virtuoso” – come anima, clima interiore, spirito profondo – prima ancora che come contenuto.
La speranza come stile virtuoso è parte essenziale e integrante della vita cristiana. Certo, nessuno di noi può minimamente negare o attenuare l’esistenza dei tantissimi mali, drammi, pericoli crescenti e talvolta inediti dell’attuale momento storico – l’elenco non terminerebbe mai –, ma tutti, grazie alla presenza indefettibile di Cristo Signore e del suo Spirito nella storia d’ogni tempo, possiamo e dobbiamo riconoscere che la speranza non è solo un desiderio o un sogno o una promessa, non riguarda unicamente il domani, ma è una realtà molto concreta e attuale, che non abbandona mai la nostra terra: le persone, le famiglie, la comunità, l’umanità intera, soprattutto la Chiesa del Signore.
È nel segno della Pasqua di Cristo che abbiamo, anche quest’anno, celebrato insieme che siamo chiamati a vivere nell’orizzonte della speranza.
Chi ha occhi e cuore evangelici vede e gode del numero incalcolabile di semi e germi e frutti e opere concrete di speranza che sono in atto nei più diversi ambiti della Chiesa e nella nostra società. Ci sono tantissime persone che continuano a scrivere “il Vangelo della speranza” nelle realtà e nelle vicende più disagiate e sofferte della vita quotidiana.
Possiamo allora applicare qui quanto leggiamo nell’esortazione Christifideles laici: «Agli occhi illuminati dalla fede si spalanca uno scenario meraviglioso: quello di tantissimi laici, uomini e donne, che proprio nella vita e nelle attività d’ogni giorno, spesso inosservati o addirittura incompresi, sconosciuti ai grandi della terra ma guardati con amore dal Padre, sono gli operai instancabili che lavorano nella vigna del Signore, sono gli artefici umili e grandi – certo per la potenza della grazia di Dio – della crescita del regno di Dio nella storia».
Nel cammino pasquale, come comunità di credenti, siamo orientati alla Pentecoste (termine di questo cammino liturgico) per una rinnovata effusione dello Spirito santo che tutti ci coinvolge e ci sollecita all’ascolto della voce di Dio e del suo Spirito: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese» (Ap 2,7). Affrontiamo i giorni presenti con la forza della nostra testimonianza, con il nostro essere “testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”.