X Incontro mondiale famiglie

Dal 22 al 26 giugno papa Francesco accoglierà i circa duemila delegati delle conferenze episcopali, dei movimenti internazionali e delle associazioni familiari (170 delegazioni, 120 Paesi rappresentati). Il X Incontro mondiale delle famiglie verrà aperto mercoledì 22 giugno con il Festival delle famiglie alla presenza del Papa in Aula Paolo VI. Da giovedì 23 a sabato 25 giugno ci sarà il Congresso pastorale, sempre nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Sabato pomeriggio la Messa in San Pietro presieduta dal Papa e domenica l’Angelus conclusivo dell’evento.

Eucaristia come sacrificio

L’Eucaristia realizza alla perfezione la finalità propria dell’Incarnazione, cioè la gloria di Dio e la libera redenzione degli uomini, e questo perché il Cristo si presenta come Sommo Pontefice, Eterno Sacerdote, Vittima Santa, che realizza tutta la storia della salvezza preparata e annunciata fin dall’antichità. Solenni sono, pertanto, le espressioni dell’ultima cena, l’unico grande gesto sacerdotale compiuto da Gesù, che sono entrate nella formula della consacrazione eucaristica: “Questo è il mio corpo… Questo è il mio sangue… Fate questo in memoria di me”, che suonano come un eterno ritornello d’amore eterno e aiutano a interpretare tutte le più belle parole pronunciate da Cristo nella sua avventura umana. Cui si possono aggiungere le meravigliose e sublimi parole: “Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me, porterà molto frutto… senza di me non potete far nulla”; “Io me ne vado”, “ma non vi lascerò orfani”; “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”; “Chi mangia di me e beve il mio sangue, avrà la vita eterna, e Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”; “Chi vede me, vede anche il Padre” ; “Io sono la via, la verità e la vita”.
L’Eucaristia come “sacrificio”, ricorda tutta la storia della salvezza, dalle antichissime origini fino alla consumazione del tempo, in cui si realizza ugualmente tutta la storia umana, che solo in Cristo riceve la sua giusta spiegazione: tutto e in funzione dell’uomo, l’uomo è in funzione di Cristo e Cristo è in funzione di Dio: “tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. In altre parole, l’Eucaristia è memoria della salvezza operata da Cristo e come tale è efficace e attualizzante, nel senso che l’efficace dell’attualizzazione ora dipende dalla fede con cui si fa memoria e si crede allo Spirito che attualizza il mistero, e l’ingresso nel mistero eucaristico esplode nella lode e nella glorificazione delle meraviglie operate da Dio in Cristo, il suo Capolavoro. E si ritorna così sempre alla lode a Dio per la sua autorivelazione in Cristo. È sempre la centralità del Cristo – o dell’Eucaristia – il perno della storia sacra passata presente e futura: tutto è in funzione dell’Eucaristia, il Cristo totale: predestinato morto risuscitato e glorificato.

Corpus Domini

La festa del Corpus Domini è la festa del Corpo del Signore, è la festa dell’Eucaristia.
Per la presenza reale di Cristo, l’Eucaristia richiama direttamente alla memoria il mistero dell’Incarnazione, che costituisce l’asse portante e centrale della sua stessa realtà.
Poiché con il mistero dell’Incarnazione, l’uomo è stato come “divinizzato”, Cristo per assicurare nel tempo questa delicata e speciale identità all’uomo, si è costituito “pane” per alimentarlo spiritualmente lungo l’arco del tempo. L’Eucaristia, come centro vertice della storia della salvezza, rende presente quel Cristo, che della salvezza è l’autore. Nell’Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo che, mediante la sua Carne dà vita agli uomini, confermando nel suo Sangue la Nuova Alleanza. Per mezzo dell’Eucaristia i fedeli hanno accesso al Padre per il Figlio, Verbo Incarnato, che ha sofferto ed è stato glorificato, nell’effusione dello Spirito santo, ed arrivano alla comunione con la santissima Trinità; con il sacramento del pane eucaristico viene rappresentata e realizzata l’unità dei fedeli che costituiscono un solo corpo in Cristo.

Le giornate eucaristiche oggi

Le giornate eucaristiche sono un appuntamento fondamentale nella vita di un cristiano. Sono l’occasione di sostare un po’ di tempo in preghiera davanti a Gesù Eucaristia esposto sull’altare, l’occasione di una preghiera viso a viso, cuore a cuore.
A tutti viene chiesta la fatica della preghiera.
Fatica nello spegnere la tv, il computer e il cellulare per dedicarsi al Signore.
Fatica nell’uscire di casa.
Fatica nel restare in preghiera. Solo così riusciremo ad assaporare la gioia
dell’incontro con il Signore, il solo capace di convertire i cuori.
Cosa di cui abbiamo sempre bisogno.

Cosa sono le giornate eucaristiche?

Le Giornate eucaristiche (Quarantore) sono giorni particolari della vita della Chiesa durante i quali nella parrocchia viene data la possibilità di sostare presso Gesù eucaristico.
Le Quarantore, restano attuali perché ci aiutano a rinverdire la nostra fede nella presenza reale di Gesù nel SS.mo Sacramento: “l’atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s’è fatto nella liturgia stessa, infatti soltanto nell’adorazione può maturare un’accoglienza profonda e vera.
E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura anche la missione sociale che nell’Eucarestia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri.” (cfr. Sacramentum caritatis n. 66).

Portiamo insieme nel mondo Gesù vivo

La sera del Corpus Domini che si tiene il 19 giugno viviamo come fratelli e sorelle, comunità cristiana di san Fiorano, il nostro CENACOLO: è l’esperienza di una comunione straordinaria, indissolubile, di Cristo con noi e, per mezzo suo, anche tra di noi. Quell’ultima cena pasquale terrena che Gesù visse con i suoi, di cui la S. Messa è memoriale (= attualizzazione sacramentale!), è carica di significati per noi oggi e per tutti gli uomini di tutti i tempi: è gesto profetico in cui dà se stesso nel segno del pane e del vino per sempre; è consegna del suo servizio sacerdotale nel “..fate questo in memoria di me…”; è invito perenne a vivere la vita tra noi come servizio nella carità; e tutto questo sempre in un mistero di unità profonda che non è scalfita nemmeno dal tradimento di uno dei suoi.
Il Corpus Domini rivivremo tutto questo in modo speciale: ascolteremo la sua Parola che ci rassicura nel cammino dell’Amore; faremo memoria viva del pane e del vino consacrati per nutrirci del Suo Corpo e del Suo Sangue in cui diventiamo una cosa sola, al di là dei nostri peccati, dei nostri sforzi e dei nostri pur lodevoli desideri; compiremo il gesto della processione Eucaristica, per essere obbedenti al mandato di Gesù di andare nel mondo a testimoniare il Suo Amore, che è il Suo Vangelo!
Vorrei che tutta la comunità fosse partecipe per vivere ed esprimere quella unità dei discepoli per cui Gesù ha pregato e che è il segno più credibile della nostra missione nel mondo. Di per sé quella del Corpus Domini è l’unica processione obbligatoria che la Chiesa richiede a tutti i suoi figli, più importante anche di quella del Venerdì Santo, perché portiamo nel mondo e al mondo non una statua ma Gesù Vivo! In questo gesto sta anche il significato del nostro essere cristiani nella Chiesa, che è il Corpo Mistico di Gesù nel tempo e nella storia: uniti in Gesù, noi esistiamo per portare Gesù, non altro, al mondo intero, a tutti gli uomini, vicini e lontani, ricchi e poveri, sani o malati; è questa la nostra missione espressa molto bene dal segno della processione con Gesù Eucaristico. In teoria, nessuno quindi dovrebbe mancare al Corpus Domini! Ecco la ricchezza di questa celebrazione che in spirito di vera fraternità vi invito a vivere tutti insieme.

All’Oratorio parte l’esperienza del Grest

Si spalancano i cancelli del nostro oratorio per ripartire con questa bella esperienza educativa.
L’ambiente sarà particolarmente affollato. Il vociare di bambini, ragazzi e adolescenti sarà la musica di sottofondo che caratterizzerà le giornate calde di questa seconda parte di giugno.
Da parte mia sento forte la necessità di aumentare l’impegno e la preparazione per garantire un’esperienza che sia nello stesso tempo gioiosa e valida per tutti coloro che vi prenderanno parte, tanto più che in tanti si sono iscritti a questa proposta della Parrocchia (al momento più di 120 tra ragazzi e ragazze).
Motivo di orgoglio, ma anche di maggior responsabilità nei confronti di queste nuove generazioni e dei loro genitori che si fidano e si affidano alla comunità cristiana.
Batticuore sarà il tema di questa esperienza: il mondo delle emozioni, che caratterizzano il vissuto di ogni persona, caratterizzeranno le varie e molteplici attività.
A tutti voi chiedo di sostenere questa attività con una costante preghiera allo Spirito Santo.

Santissima Trinità (3)

La Chiesa tuttavia, considerò l’opportunità di stabilire una festa al fine di celebrare solennemente questo mistero trinitario, superiore a tutti gli altri e da quale tutti derivano. 
“Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana.
È il mistero di Dio in se stesso. È quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina” (CCC 234). In effetti, nel mistero della Santa e Beata Trinità è compresa la creazione (Dio Padre), la redenzione (Dio Figlio), la santificazione del mondo (Dio Spirito Santo), anche se tutto ciò non può che apparire sconcertanti e incomprensibile all’intelletto umano.”
La Trinità non è solo un mistero da contemplare, ma una verità da vivere consapevolmente ogni giorno. La giornata del cristiano, infatti, inizia tracciamo su di noi il segno della croce: «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»; e si conclude sigillata dallo stesso segno e dalle stesse parole.

Santissima Trinità (2)

Né la forza della nostra ragione, né la religione dell’antico Israele con i suoi maestri e profeti ha potuto arrivare a questa conoscenza di Dio che ci è rivelata in Gesù Cristo.
Davanti a tale mistero possiamo solo piegare il capo – a volte troppo altero – e dire: credo tutto ciò che Gesù ha detto; niente è più vero della sua parola. Una antica preghiera della Chiesa, che assai opportunamente il popolo fedele dovrebbe riscoprire pregava così:  “Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo fermamente tutto quello tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distintamente, Padre e Figlio e Spirito Santo …”
Nel Vangelo, come ha scritto il papa emerito Benedetto nel suo libro Gesù di Nazareth, l’esistenza di Dio trino comprende un arco che si estende dall’inizio della vita pubblica fino alla fine; dal Battesimo, quando si è udita la voce del Padre che indica in Gesù il Figlio, accompagnata dalla presenza dello Spirito che appare in forma di colomba, fino al mandato missionario di Cristo risorto ai suoi apostoli: “fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo