I Vescovi ci invitano a chiederci se questa scelta di “dare la morte funziona davvero?” o piuttosto non generi ferite nuove, più profonde, che ci lasciano più soli.
Come rilanciare allora una cultura della vita? Con parole buone che nel tentativo di annunciare un vangelo non tradiscano il desiderio di immettere speranza lì dove il dolore, lo sconforto, la solitudine sembrano solo invocare la fine. È un invito per tutta la comunità parrocchiale a vivere questa giornata come momento di preghiera, di riflessione per diffondere semi di speranza e di nuova operosità, per favorire nelle nostre case, nelle nostre famiglie la libertà vera.
Osiamo sperare che la Giornata Nazionale per la Vita divenga sempre più occasione per spalancare le porte a nuove forme di fraternità solidale, seme di vita.
