Come è ormai noto, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, condividendo l’indicazione dell’apposito Comitato tecnico, ha annunciato lo scorso 5 maggio che il Covid-19 non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.
La Conferenza Episcopale Italiana, con lettera dell’8 maggio successivo, ha segnalato che tutte le attività ecclesiali, liturgiche e pie devozioni possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria.
Tutto ciò premesso, atteso che nessuna porzione del territorio diocesano è al momento
caratterizzata da un particolare rischio epidemiologico, il nostro vescovo Maurizio, stabilisce quanto segue:
Tutti i fedeli siano richiamati al dovere della partecipazione alla Messa domenicale e festiva;
L’ingresso in un luogo sacro non sia impedito a chi non indossa la mascherina;
Non sono esclusi e quindi non è possibile escludere dalla Comunione Eucaristica i fedeli che non indossino la mascherina e/o vogliano ricevere la Comunione sulla lingua o in ginocchio;
Il ministro ordinato inviterà allo scambio della pace, attenendosi alle indicazioni del messale; i fedeli possono continuare a scambiarsi il gesto di pace senza alcun contatto fisico; tuttavia, chi lo desidera può esprimere il segno di pace con la consueta stretta di mano;
È consentito raccogliere le offerte durante la celebrazione, al momento dell’offertorio e
distribuire sussidi liturgici in formato cartaceo;
Siano riempite le acquasantiere.
