Matteo parte da questa idea fondamentale: i discepoli si accostano a Gesù e, uniti a lui, diventano come lui. È la vita di Gesù, la vita nuova che vive nei discepoli: voi siete il sale della terra, voi siete coloro che possono dare sapore al mondo. L‟immagine del sale evoca immediatamente l’idea del gusto e del sapore. Così il sale diventa anche simbolo di sapienza, intesa come capacità di gustare la vita avendo il senso di Dio. Il sale, lo sappiamo bene, va dosato in giusta misura, quanto basta, ma non tanto. Con tutti gli ingredienti che si possono mettere in una pietanza il sale ci vuole perché senza di esso è tutto insipido, ma troppo rovina. Questo è un paragone interessante, è un paragone di modestia. I discepoli non sono chiamati a trasformare il mondo in una saliera, ma a dare gusto a tutte le pietanze, loro compito è valorizzare e salvare.
Gesù avrebbe potuto scegliere qualunque altro esempio, ha scelto questo paragone perché aveva un messaggio da comunicare; in piccola dose il sale dà gusto e si scioglie, sparisce e rende saporito sia il pomodoro sia la bistecca. La comunità dei discepoli, dunque, ha il compito di dare sapore al mondo. I cristiani sono coloro che possono offrire all’umanità l’autentico gusto della vita, per guidarla ad assaporare l’incontro con il Dio padre e amico, per vincere le resistenze del male e attualizzare la salvezza. Non è però il compito dello zucchero, bensì quello del sale; non servite per addolcire, ma per dare sapore. Un’altra indicazione dei padri della Chiesa sul sale nasce proprio dal modo antico che avevano di conservare molti alimenti, quello di metterli sotto sale. Non avendo il frigorifero o altri metodi di conservazione dei cibi, per farli durare a lungo li mettevano in conserva con il sale; proprio per questo motivo il sale acquista anche il
valore simbolico di salvezza. Ricordo una predica di san Giovanni Crisostomo che a proposito degli apostoli dice: se la carne fosse già marcia il sale non la fa tornare buona. La carne deve essere buona, fresca e, messa sotto sale, si conserva. Gli apostoli, quindi, non danno la salvezza, non curano ciò che è marcio, ma conservano ciò che è buono. La salvezza viene dal Cristo e gli apostoli custodiscono l’opera del Cristo; l’opera del sale è proprio quella di custodire il cibo.
È compito del cristiano, della comunità cristiana, conservare l’opera del Cristo.
