Alcune volte si sente ripetere la frase: “Lamentati e stai bene”. È una frase che potrebbe significare che se sei ottimista, stai male. Espressione che potrebbe associarsi anche a connotati fisici, come il viso imbronciato e le spalle curve. La ripetizione di questa frase crea un “incantesimo” che ci porterebbe a diventare un popolo di lamentosi e vittime sempre di qualcosa o di qualcuno.
Pur riconoscendo le difficoltà della vita, non posso credere che la soluzione si possa trovare nel lamento, ma credo al contrario che si trovi nella voglia di agire per cambiare in meglio la nostra condizione.
Come diceva Martin Luther King: “Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventereste se non farete nulla per cambiarla”. Tutti vogliamo una vita migliore, tutti cerchiamo quella serenità, quella calma che ci aiutano ad affrontare meglio gli ostacoli, gli imprevisti, i dolori dell’esistenza.
Troppo spesso, però, questa teoria e generica volontà di vivere in modo migliore non viene tradotta in pratica. Una cosa è certa: dobbiamo attivare nella nostra vita più entusiasmo, più gratitudine e più responsabilità, per ottenere coesione e gioia di vivere.
Il cuore della vita sta nella fede, nella fiducia, nello sviluppo delle proprie potenzialità e nell’aiutare anche il prossimo. Nelle istituzioni, nelle famiglie, nelle relazioni interpersonali, nel mondo del lavoro, c’è bisogno di respirare un’aria nuova, di immaginare un futuro migliore e di fare cose concrete per attivare un cambiamento positivo.