Educazione implicita

Nell’anno dedicato alla “Famiglia Amoris Laetitia”

Un tratto speciale di Amoris Laetitia è lo sguardo ricco sul compito educativo. Esso non si riduce soltanto alle lezioni impartite verbalmente dai genitori. L’educazione comincia molto prima, in una maniera spontanea, con la gestualità affettiva e affettuosa dei genitori.
In un passo di ricca fenomenologia e sensibilità, il Pontefice indica come l’amore genitoriale può manifestarsi in tanti piccoli gesti: “I bambini, appena nati, incominciano a ricevere in dono, insieme col nutrimento e le cure, la conferma delle qualità spirituali dell’amore. Gli atti dell’amore passano attraverso il dono del nome personale, la condivisione del linguaggio, le intenzioni degli sguardi, le illuminazioni dei sorrisi. Imparano così che la bellezza del legame fra gli esseri umani punta alla nostra anima, cerca la nostra libertà, accetta la diversità dell’altro, lo riconosce e lo rispetta come interlocutore. E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio”.

Bisogno di un padre e di una madre

Francesco ribadisce il bisogno naturale dei bambini di ricevere l’amore complementare nella diversità di un padre e di una madre. La madre e il padre sono cooperatori e interpreti dell’amore di Dio Creatore. Essi mostrano ai figli rispettivamente il volto materno e il volto paterno del Signore perché, come insegnò in modo memorabile Giovanni Paolo I, Dio è un Padre che ama con il cuore di una madre.
La madre dona e insegna la gratuità dell’amore, la sua incondizionata oblazione. Il padre insegna l’importanza di corrispondere all’amore, mostra come l’amore porta a crescere e a portare frutto. Le madri donano il cuore, i padri donano i confini. Entrambi collaborano a contribuiscono a formare l’identità unica del figlio.