Cambiamenti necessari (10)

Accettare di morire (a)

I cambiamenti sono sempre dolorosi e faticosi. Soprattutto i cambiamenti seri che riguardano la vita, che riguardano caratteristiche importanti della nostra esistenza, sono dolorosi e impegnativi. Un autentico cambiamento può addirittura equivalere alla morte, è un po’ morire a noi stessi. C’è un proverbio che dice: “Partire è un po’ morire”, partire per un viaggio significa cambiare sistema di vita, abitudini, usanze.
I cambiamenti seri sono un po’ morire, ma il chicco di grano se caduto in terra non muore, rimane solo. Propriamente gli esperti dicono che il chicco di grano non muore, cioè fa la sua funzione normale, si apre e si trasforma. Di per sé il chicco di grano muore se lo tieni in una scatoletta, se lo metti nel cassetto, se lo lasci lì in un ambiente neutro dove non serve a nulla: secca e resta fermo com’è. Se invece lo si mette nella terra non è più lui, si trasforma, parte per un viaggio. È quello il senso del morire; non è una autentica morte, è un accettare che le cose vadano diversamente da come uno vuole. È la disponibilità al progetto di Dio che non conosco. Partire significa essere disponibili, significa accettare di morire, di perdere le proprie sicurezze, accettare di non controllare tutto. Si tratta di lasciare che la nostra vita sia condotta da Lui.
Se il chicco di grano accetta questo viaggio decisivo allora produce molto frutto, si trasforma e diventa una molteplicità di grano. Chi accetta di partire nell’avventura con il Signore si trasforma e diventa fecondo. Ma anche senza guardare ai grandi orizzonti, accontentandoci delle piccole cose, dei piccoli passi, quei cambiamenti che ci sono chiesti giorno per giorno nelle varie fasi della nostra vita sono partenze importanti, significative, che costano fatica; sono un po’ morire, un po’ morire a noi stessi, ma comportano una trasformazione della vita, un miglioramento della nostra esistenza. È quindi importante entrare in noi stessi e capire dove sta portando la strada che percorriamo adesso, che cosa il Signore ci sta chiedendo, in che senso noi adesso – e ognuno per la propria situazione – siamo chiamati a metterci in cammino e che cosa questo cammino comporta. Dobbiamo chiederci qual è il cambiamento di mentalità che dobbiamo fare nelle piccole cose; i cambiamenti sono proprio a livello di mentalità, sono a livello di carattere, sono dolorosi, ma non impossibili. Sono possibili perché in noi opera lo Spirito, siamo nella nuova alleanza e quello che umanamente non si può fare, Lui lo può fare. Proprio perché non siamo da soli – ma è Cristo che opera in noi con il suo Spirito – noi possiamo andare contro il nostro carattere, contro un aspetto, contro qualche aspetto ed è proprio quell’impegno ad agire contro i nostri istinti caratteriali che determina un cambiamento buono. Andare contro le nostre abitudini, soprattutto quell’habitus di carattere, costa fatica.