La solidarietà

San Paolo apostolo, rivolgendosi ai primi cristiani di Corinto, voleva dare un fondamento alla solidarietà tra fratelli bisognosi. Infatti, su indicazione dell’apostolo essi si erano impegnati a organizzare una grande colletta per aiutare la comunità di Gerusalemme, che si trovava in gravi difficoltà dopo una carestia che aveva colpito il Paese. Come se il tempo non fosse mai trascorso da quel momento, anche noi ogni domenica, durante la celebrazione della santa Eucaristia, compiamo il medesimo gesto, mettendo in comune le nostre offerte perché la comunità possa provvedere alle esigenze dei più poveri. È un segno che i cristiani hanno sempre compiuto con gioia e senso di responsabilità, perché nessun fratello e sorella debba mancare del necessario. Però, dopo l’entusiasmo iniziale, i cristiani di Corinto si dedicarono sempre meno all’iniziativa benefica, spingendo Paolo a rilanciare la raccolta.
Oggi, la situazione si può ripetere: dopo sempre i primi entusiasmi, per tutte le cose, c’è il rischio di non rendere continuo il soccorso oltre l’emergenza.
Ma è questo il momento di non cedere e rinnovare la motivazione iniziale, portandola a compimento con la stessa responsabilità. La solidarietà è proprio questo: condividere quello che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra.