1 Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?
Salmo 121
Matteo ci propone di guardare a Gesù, che inizia il suo cammino di annuncio del vangelo cominciando a salire la prima montagna: il monte delle tentazioni.
Gesù cammina nella zona montuosa del deserto di Giuda. Aridità, desolazione e soprattutto solitudine. Una solitudine però più apparente che reale: Gesù è condotto dallo Spirito, che dopo essere sceso su di Lui nel battesimo non lo abbandonerà più. Nel territorio della tentazione non siamo soli. Il battesimo non è stato per noi una semplice dichiarazione di principio, o un foglio in più da allegare alla documentazione personale. Il battesimo è una presa di possesso, un’adozione da parte di Dio che nello Spirito Santo ci conduce e ci accompagna sempre.
È per questo che l’incontro con il male può chiamarsi tentazione e prova e non semplicemente e immediatamente disastro e sconfitta. È un confronto annunciato, uno scontro a cui non potremo sottrarci, perché il male c’è ed ha un suo perverso fascino attrattivo.
Il primo nome con cui Matteo definisce personalmente il Male è altamente significativo: Diavolo.
È una parola greca che significa colui che divide o che cerca di dividere.
Ecco l’opera della tentazione: cercare di dividerci da Dio, allontanarci dalla comunione con Lui.
Il primo grande annuncio di questo cammino è che la tentazione esiste: il pericolo di separarci da Dio andando verso la tristezza, il fallimento, la morte, è una tragica realtà. Il rischio c’è, ed è
grave! La tentazione è la spinta a dividerci da Dio per cercare altrove una risposta che appare più facile, più immediata, più attraente … ma sarà la risposta vera? … ci darà la gioia?