È un momento di grazia, questo inizio di Quaresima, tempo di conversione, in cui siamo esortati a rientrare in noi stessi, a ripensare la nostra vita in cui vi sono cose buone, ma anche cose che chiedono d’esser riviste e cambiate. Vorrei richiamare l’attenzione sulle tre letture di questo Mercoledì delle Ceneri, inizio dei quaranta giorni che sono gli esercizi spirituali annuali.
Il profeta Gioele (Gl 2,12-18) ci invita a superare l’esteriorità, a lacerarci il cuore e non le vesti; all’inizio della Quaresima dobbiamo davvero penetrare in noi stessi. E, come ci dice l’apostolo Paolo (2Cor 5,20 – 6,2), lasciarci riconciliare con Dio. È quasi un grido il suo: “Lasciatevi riconciliare con Dio”. Tutti abbiamo necessità d’imparare un fondamentale della vita spirituale: siamo caduti e abbiamo bisogno di Qualcuno che ci rialzi; da soli non ce la possiamo fare e l’atto di umiltà essenziale è quello di chiedere perdono al Signore, riconoscendo d’essere bisognosi del suo aiuto e della sua misericordia. Pur percorrendo strade diverse, ci troveremo insieme a camminare lungo la stessa via (cfr. Mt 6,1-6.16-18); è una strada semplice che ci fa avvertire lo sguardo del Padre e sentire che Dio scruta il nostro cuore. E tutti quei gesti di fede che accompagnano la nostra comunità cristiana in tempo di Quaresima debbono essere consegnati al Padre che è nei cieli. Dobbiamo combattere l’ipocrisia, il desiderio di apparire e lasciare che il Signore si manifesti nelle nostre fragilità, non perché le fragilità siano in sé virtù, ma perché, riconoscendole e accettandole, diventino per noi punti di appiglio e, con i fratelli, di concreta ripartenza verso Dio. La vita sociale nasce dal cuore degli uomini. Sì, le leggi hanno origine dal cuore dell’uomo, l’obbedienza alle leggi nasce dal cuore dell’uomo, la stessa cultura ha a che fare col cuore dell’uomo. La Quaresima, tempo di ripensamento e ridefinizione delle vie che a fatica accettiamo di mettere in discussione, sia risposta alla grazia del Signore, e un consegnarci gli uni agli altri per ritornare con tutto il cuore al Padre celeste.