Nelll’anno dedicato alla “Famiglia Amoris Laetitia”
Il matrimonio si presenta come palestra dell’amore e come scuola di bellezza perché l’amore è la bellezza delle anime. Senza un’educazione alla concretezza dell’amore, la vita della fa miglia rimane un’operazione ad alto rischio. Se non si cresce nella capacità di amore, la coppia implode o esplode. Una prima concretezza dell’amore, definendola
come santa patrona, si potrebbe dire, con un pizzico di umorismo, che sia la pazienza. Essere pazienti non significa lasciare che ci maltrattino continuamente, o tollerare aggressioni, o permettere che ci trattino come oggetti. La pazienza è richiesta e cruciale dinanzi all’illusione che le relazioni debbano essere sempre rosee e idilliache o che le persone siano perfette, o quando ci collochiamo al centro e aspettiamo unicamente che si faccia la nostra volontà. La pazienza si acquisisce quando si riconosce che anche l’altro possiede il diritto a vivere su questa terra insieme a me, così com’è. Non importa se è un fastidio per me, se altera i miei piani, se mi molesta con il suo modo di essere e le sue idee, se non è in tutto come mi aspettavo. L’amore comporta sempre un senso di profonda compassione, che porta ad accettare l’altro come parte di questo mondo, anche quando agisce in un modo diverso da quello che io avrei desiderato.