Mi ritornano alla mente le parole di Gesù ascoltata nel Vangelo di Domenica 5 febbraio u.s. La luce della testimonianza e il sapore dei gesti. E, allora, ho cercato di trovare un pò di luce e un pò di sale guardando la vita e le famiglie in maniera profonda.
Qual è la luce che occorre alle famiglie che, quando la troviamo, capiamo che la vita è bella? La luce è l’amore. L’amore è la luce della vita. E l’amore sono i legami, il sapere camminare insieme, il vivere insieme. Papa Francesco continuamente ripete questo motivo: vivere insieme è un’arte, è un cammino; amare è mettersi in viaggio; occorre gustare questo stare insieme anche se è molto difficile. Un’altra luce, secondo me molto significativa, è la preghiera della coppia, della famiglia ma di ciascuno di noi. È questo un punto che continuo a ripetere. Solo chi prega, crede. Uno che non prega, non crede. Credente è uno che vive davanti a Dio. Quindi se non preghiamo, come possiamo dire: “Io credo, sono credente!”? Ma noi adulti abbiamo imparato a pregare? Siamo capaci di insegnare a pregare? Quando ci vedono i nostri figli, ma chiunque, con in mano il Vangelo? Quando? Il mio sogno, come parroco, è che ogni casa abbia la sua Bibbia aperta, con l’angolo della Parola, ben evidenziato, con un fiore, una icona, un ricamo. Pregare, pregare insieme. Questa è la luce. Porre dei gesti per cui uno dice: “Perché lo fa?”. E, quindi, uno comincia a capire che c’è un mondo oltre quello che si vede, tutto un mondo da raccontarci e da raccontare ai figli. C’è tutto un oltre che va gustato, la realtà è tutta simbolica, tutto ci deve parlare: un fiore, un incontro con una persona. Ecco la luce, la luce dei legami, la luce della preghiera.
