Il cieco nato (1)

Siamo giunti alla domenica detta “Laetare” (cioè “Rallegrati”); la luminosità della Quaresima qui si fa esplicita; la Quaresima è “tempo di radiosa tristezza”, tristezza per i nostri peccati e luce per la grazia che ci viene offerta dall’amore gratuito di Dio che viene a cercarci nelle nostre tristezze, nei nostri abissi, nelle nostre tenebre; la radiosa tristezza ci è offerta in questa domenica perché il segno del Cieco nato, il racconto evangelico, ci indica Gesù come luce per il mondo e la sua Pasqua, ormai vicina, come “luogo” in cui per sempre questa luce vince le tenebre!
In questo tempo che pare così oscuro, colmo di paure di solitudini, colmo del pensiero che l’emergenza che viviamo mette in pericolo tutto il nostro quotidiano, le nostre relazioni, i nostri progetti, le nostre gioie, abbiamo bisogno di rallegrarci in modo evangelico, rallegrarci cioè per Cristo e la sua vittoria. Questa è certa, Lui ha già vinto! Questo non lo dobbiamo dimenticare; credo che sia inganno del maligno farci credere che le tenebre stanno vincendo o possono vincere.
Da parte nostra, che di questa luce siamo custodi, resta un compito: pregare, sperare, amare e comunicare speranza al mondo; dobbiamo pregare per tenere ancor più collegato questo mondo disorientato alla fonte della luce e della vita, ribadendo la nostra fede nella vittoria di Cristo, dobbiamo sperare perché la speranza è via per il futuro di Dio nelle nostre vie, dobbiamo continuare ad amare perché l’amore è quello che sulla croce ha condotto l’umanità, in Cristo, alla vittoria.