Domenica della Passione del Signore

Eccoci giunti, dopo settimane di cammino e di preparazione, alla “domenica delle Palme”: certamente l’inizio della settimana più significativa e più impegnativa per la nostra fede. La Chiesa che è Madre attenta vuole ogni anno accompagnare i suoi figli nel mistero più grande della nostra fede. La Liturgia ci propone di fermarci quest’anno sulla passione e morte di Cristo secondo il vangelo di Matteo.
La lettura della passione e morte di Cristo ci conduce dall’ingresso in Gerusalemme al Cenacolo, dall’Orto degli Ulivi al palazzo del sommo sacerdote, dalla residenza di Pilato al Pretorio, dal Golgota alla Croce, dalla Croce al sepolcro di Giuseppe di Arimatea. Vorrei incontrare con voi i volti di questo cammino che ha cambiato la storia dell’umanità e ultimo fra tutti ha cambiato la mia vita, colorandola di eternità.

Il primo personaggio presente in vari momenti del percorso è “la folla”. Un mondo di gente comune che vive come me nella semplicità e nella ricerca della gioia. Una ricerca difficile che spesso si colora di entusiasmo come nell’ingresso festoso di Gerusalemme, ma che è capace di incupirsi seguendo la logica del più forte o del più influente per arrivare a condannare al patibolo chiunque pur di non andare contro corrente. Quante volte Signore sono vittima dell’opportunismo? Quante volte il mio silenzio non ha dato voce alla verità?

Altra Presenza con la lettera maiuscola “l’Eucarestia”: “Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue”. Ogni giorno Signore possiamo nutrirci di te, non solo nella tua Parola, non solo nell’incontro con i fratelli, ma addirittura nell’assumere il tuo Corpo in una particola di pane, nel bere il tuo Sangue in un goccio di vino. Quale grande mistero l’Eucarestia, quale incapacità mia di accorgermi di Te, quale grandezza impossibile da percepire con gli occhi, col gusto, con la piccolezza della mia mente.