Papa Francesco: un anno dedicato all’enciclica “Laudato sì”

Con l’Enciclica Laudato si’, come papa Francesco afferma nella conclusione, il discorso della cura e salvaguardia del creato diventa insieme gioioso e drammatico. Le prospettive sono certamente di speranza, ma strettamente ancorate ad una realtà che è crocifissa. Il Papa ha voluto sintetizzare i tantissimi contributi offerti negli ultimi trent’anni da scienziati, economisti, leader carismatici di differenti credi religiosi, rilanciarne le denunce drammatiche ed indicare profeticamente le piste percorribili per soluzioni efficaci. Le cose che ci ha donato con questo scritto appaiono terribilmente scomode per chi ha da difendere posizioni di potere, conquistate con connivenze criminali. Sì, criminali. Perché sotto accusa c’è un preciso modello di sviluppo che per alimentare se stesso non ha avuto scrupoli ad inquinare più della metà del pianeta, tacitando scienziati, ridicolizzando profeti, calpestando popoli e distruggendo, anche con l’eliminazione fisica, chi ha tentato di opporvisi.

Le cose che ci dice non sono in se stesse nuove. Nuovo è il pulpito da cui vengono annunciate.

                  

La preghiera

Dio amorevole, Creatore del cielo, della terra e di tutto ciò che contengono.Apri le nostre menti e tocca i nostri cuori,affinché possiamo essere parte del creato, tuo dono.Sii presente ai bisognosi in questi tempi difficili,specialmente i più poveri e i più vulnerabili.Aiutaci a mostrare solidarietà creativa nell’affrontare le conseguenze di questa pandemia globale. Rendici coraggiosi nell’abbracciare i cambiamenti rivolti alla ricerca del bene comune. Ora più che mai, che possiamo sentire di essere tutti interconnessi e interdipendenti.

Fai in modo che riusciamo ad ascoltare e rispondere al grido della terra e al grido dei poveri. Possano le sofferenze attuali essere i dolori del parto di un mondo più fraterno e sostenibile.

Sotto lo sguardo amorevole di Maria Ausiliatrice,ti preghiamo per Cristo Nostro Signore. Amen.